Ti sei mai chiesto perché gli autovelox sono di diversi colori? Forse, durante un viaggio, hai notato una di quelle scatole arancioni o blu lungo la strada e ti sei chiesto se c’era una differenza significativa.
Ebbene, non si tratta solo di un dettaglio estetico. Entrambi i dispositivi svolgono la stessa funzione di rilevare velocità eccessiva, ma la differenza nei colori riflette regole diverse e, a volte, un’attenzione maggiore alla sicurezza stradale e alla visibilità.
Il mistero dell’autovelox arancione: visibile, ma quanto efficace?
Gli autovelox arancioni sono forse i più noti sulle strade italiane. Il loro colore acceso serve a renderli ben visibili agli automobilisti, con l’obiettivo di prevenire violazioni del limite di velocità piuttosto che punirle. Questi dispositivi si trovano solitamente in punti dove la velocità può diventare un vero pericolo, come nei pressi delle scuole, incroci o zone ad alta densità abitativa. Il concetto è semplice: se vedi l’autovelox, rallenti. In questo modo, il messaggio implicito è “prevenzione prima della sanzione”. Inoltre, l’autovelox arancione è spesso collegato a strumenti di rilevamento automatico gestiti da enti locali, e non sempre è attivo.
Il segreto dell’autovelox blu: meno visibile, più temuto
Dall’altra parte ci sono gli autovelox blu , più discreti ma anche più temuti dagli automobilisti. Il loro colore neutro, meno appariscente rispetto all’arancione, può ingannare chi guida, portando a multe più frequenti. Infatti, questi autovelox sono spesso posizionati in zona dove si ritiene che la prevenzione non basti e sia necessario un controllo più rigido. Oltre a monitorare la velocità, gli autovelox blu possono essere parte di un sistema di controllo del traffico più ampio, che include verifiche su assicurazioni, revisioni e infrazioni semaforiche.
Quando il colore conta davvero: prevenzione o sanzione?
La scelta di utilizzare un autovelox arancione o un autovelox blu dipende spesso dal contesto in cui vengono installati. Nelle aree dove l’attenzione è rivolta a proteggere i pedoni o ridurre gli incidenti in luoghi critici, il dispositivo arancione è più comune. Al contrario, nelle zone di grande traffico, autostrade o percorsi di lunga distanza, il blu si inserisce in un’ottica più di controllo e repressione. L’importanza della segnaletica è cruciale: indipendentemente dal colore dell’autovelox, le norme richiedono che la presenza del dispositivo sia segnalata con cartelli, per evitare che l’automobilista venga colto di sorpresa.
Un invito a riflettere
A questo punto, potrebbe sembrare che il vero segreto sia nella combinazione tra la prevenzione e la repressione . Quindi, la prossima volta che vedi uno di questi dispositivi, arancione o blu che sia, forse la domanda giusta non è “Mi farà una multa?”, ma “Sto davvero guidando in sicurezza?”. La sicurezza stradale è una responsabilità di tutti, e il colore dell’autovelox può essere solo un richiamo visivo a ciò che dovrebbe già essere la nostra priorità.